Ortopedico Ginocchio
BREVETTO INTERNAZIONALE PROTESI GINOCCHIO
L'ortopedico Carianni sviluppa, nel 1996, con la Ditta INTRAPLAN di Zurigo una nuova protesi monocompartimentale di ginocchio, che la stessa Ditta brevetta con brevetto internazionale.
Protesi ginocchio
Prima di parlarti della protesi ginocchio, devi conoscerne la composizione. L’articolazione del ginocchio risulta costituita dall’estremità distale del femore, l’estremità prossimale della tibia e dalla rotula. Tra femore e tibia per rendere maggiormente congruenti le superfici articolari sono presenti due cuscinetti ammortizzatori: i menischi. Le ossa sono unite tra loro dalla capsula che avvolge l’intera articolazione e dai legamenti: il legamento crociato anteriore, il legamento crociato posteriore e i legamenti collaterali che conferiscono maggiore stabilità al ginocchio.
Artrosi ginocchio
L’artrosi del ginocchio, o gonartrosi, è la più comune malattia del ginocchio in età senile. E’ una malattia cronico-degenerativa, che porta ad un danno articolare crescente fino a comportare un grado significativo di disabilità.
Essa si può verificare sia per una sollecitazione eccessiva della stessa articolazione, sia per un cattivo allineamento degli stessi capi articolari di tibia e femore, nelle condizioni riconosciute come valgismo o varismo sia quando si determina una eccessiva usura dei capi articolari ed una compressione delle strutture capsulo-legamentose. Succede, cioè, che la cartilagine di cui sono incrostati i capi articolari degenera e va in usura, determinando l’infiammazione delle strutture stesse, fino a quando si affrontano i condili del femore con i piatti tibiali.
Inizia così il processo dell’artrosi che si manifesta con zoppia sino all’immobilità. Fattori predisponenti alla gonartrosi sono:
- l’eccesso di peso
- il diabete,
- i dismetabolismi,
- l’osteoporosi e le patologie della cartilagine, le osteocondriti,
- la condromalacia della menopausa,
- le meniscopatie.
Questa patologia si caratterizza pertanto, dapprima, per dolore al camminamento, un dolore che insorge gradualmente, riferito in concomitanza della rotula, nella faccia interna del ginocchio e posteriormente, soprattutto quando si salgono e scendono le scale e, quindi, subentra una rigidità articolare che ne deriva, con impotenza funzionale. Nei movimenti di flessione sono presenti scrosci articolari. Se non si pone rimedio alla causa della patologia, i dolori si acuiscono e la capsula articolare si ispessisce, mentre il ginocchio appare più gonfio del contro laterale, spesso per il liquido che si forma nella sinovia infiammata. Il paziente finisce per compiere solo qualche passo, non riesce, per esempio, a salire e soprattutto a scendere gli scalini, talora si blocca mentre sta deambulando.
Artropotesi di ginocchio
L’ artroprotesi di ginocchio (o semplicemente protesi di ginocchio) è un’articolazione artificiale realizzata in leghe metalliche e materiali plastici, che sostituisce il ginocchio ammalato in toto (protesi totale) o parzialmente (protesi monocompartimentale), eliminando la fonte del dolore in modo efficace e permanente.
La protesi è costituita da una componente tibiale e da una componente femorale, che vengono fissate all’osso attraverso l’impiego di cemento acrilico.
Meno comune, a differenza della protesi d’anca, è l’impiego di componenti porose senza cemento. Sulla componente tibiale viene assemblato un inserto in polietilene, fisso oppure rotante a seconda del modello protesico.
La sostituzione protesica del ginocchio è indicata in tutte le gonartrosi, primarie e secondarie, nel momento in cui la sintomatologia non è più controllabile con le cure mediche e fisioterapiche.Anche le artriti (artrite reumatoide soprattutto) possono richiedere un intervento protesico quando l’articolazione sia stata irreversibilmente danneggiata.
La protesi totale è indicata laddove il ginocchio sia interessato da un processo degenerativo globale, ovvero che coinvolge più di un compartimento.
In questi casi una sostituzione parziale, ovvero di un solo compartimento, porterebbe inevitabilmente al fallimento. Al contrario, la protesi monocompartimentale costituisce la soluzione ideale nelle ginocchia che presentino un danno limitato ad un solo compartimento (più spesso quello mediale).
Questa protesi, infatti, permette di conservare gran parte dell’articolazione naturale, riducendo così l’invasività della procedura chirurgica.
Le protesi attualmente disponibili hanno una sopravvivenza media di circa 15 anni, ma la variabilità individuale è grandissima. Il peso corporeo e il livello di attività fisica sembrano incidere in modo determinante sulla durata dell’impianto. Questo fa sì che un paziente anziano, magro e con basse richieste funzionali possa ragionevolmente ritenere che il suo impianto sia “per sempre”.
Non così un giovane attivo e sovrappeso, per il quale il rischio di andare incontro ad un intervento di riprotesizzazione è concreto. Nelle forme iniziali caratterizzate da una significativa deviazione assiale (ginocchio varo o valgo), è possibile eseguire interventi correttivi (le cosiddette osteotomie) che, riallineando l’arto, arrestano o rallentano la degenerazione articolare. In questo modo è possibile, su pazienti relativamente giovani, posticipare di molti anni o persino evitare la sostituzione protesica del ginocchio.
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